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drssapanerati

Post senza titolo affinchè leggiate senza nessuna aspettativa

Cervello dell’anima mia

ti immagino rincorrere

sogni

sulle ali della coscienza.

Ma intanto il tempo avanza

inesorabile

e tu mi sfuggi

incontrollabile.

Come novizio commetti il tuo crimine

incauto artefice

contemporaneamente vittima

e carnefice.


EP




Leggendo Jung mi è venuta in mente questa poesia, scritta molti anni fa, all’epoca del conflitto (quel conflitto fisiologico, naturale, attraverso il quale ognuno di noi deve passare, e dal quale idealmente ognuno di noi a tempi maturi deve uscire, per far evolvere la coscienza ed assurgere allo stato di vero Essere Umano)

Ecco, oggi vedo come la risposta al problema fosse già insita nelle mie parole, sorta direttamente dagli abissi misteriosi dell’inconscio, dacché all’epoca non avessi la più pallida idea (cosciente) del concetto di Anima.


Provate a farvi “foglio bianco”, eliminare qualsiasi pre-giudizio e pre-concetto che le parole scritte evocano. Leggetela con la pancia, o con la ghiandola pineale, come preferite. E ditemi? Qualcosa in voi risuona di questo conflitto? Provate o avete provato qualcosa di simile?


Portate con voi questa riflessione, nei vostri spazi di solitudine, fatela germogliare e fate vostri i frutti che eventualmente nasceranno.

Talvolta sono piccoli spunti, piccoli sassolini gettati, che rappresentano la via d’accesso al cammino verso la liberazione e una nuova coscienza.


Cercherò, quando potrò, di lasciarvi in giro questi sassolini, nella speranza che possano essere utili come lo sono stati per me.

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